Calendula officinale

Calendula officinalis

  • Famiglia: Asteraceae
  • Fogliame: Deciduo
  • Categoria: Piante aromatiche
  • Consigliata per: Orto e Frutteto
  • Temperatura min.: -15 | -10 °C
  • Altezza: 0,1 — 0,5 metri
  • Terriccio: Terriccio, Universale, Per piante mediterranee, Bio per ortaggi, Bio per aromatiche
  • Larghezza: 0,1 — 0,5 metri
  • Esposizione: Soleggiata , Parzialmente ombreggiata
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Molto decorativa sia nell’orto che in giardino, oppure in vaso sul balcone, la calendula (Calendula officinalis) è una pianta perenne che appartiene alla stessa famiglia delle margherite, dei girasoli e dei carciofi. Produce bassi cespuglietti da cui si ergono a partire dalla tarda primavera i vistosi fiori di un colore arancio acceso; nei climi miti la fioritura si prolunga  per quasi tutto l’anno.

Consigli di coltivazione

La calendula esige posizioni soleggiate per fiorire a profusione. Non ha particolari esigenze riguardo al terreno, ma lo preferisce fertile. Tollera bene il freddo. Fondamentale è eliminare con regolarità i fiori appassiti per stimolare la fioritura continua.

Da non dimenticare

In cucina, i fiori della calendula sono anche noti come  "zafferano dei poveri" per il bel colore giallo che conferiscono a risotti, zuppe, insalate, frittate. L’aroma è un po’ piccante e lievemente amaro. I bottoni fiorali si possono conservare sott’aceto o canditi. Come pianta officinale, l’infuso favorisce la digestione, regola le mestruazioni, attenua il raffreddore e, applicato sugli occhi, toglie rossore e stanchezza. Petali e foglie pestati insieme sono un’alternativa alle pomate che si trovano in commercio per curare ferite e scottature. Una manciata di petali tuffati nell’acqua del bagno ammorbidisce l’epidermide.

Calendula officinale: come e quando irrigare

La calendula esige irrigazioni regolari in estate, accompagnate da un eccellente drenaggio. Meglio non bagnare le foglie, per ridurre i rischi di propagazione di malattie fungine e marciumi; l'acqua va fornita vicino alla base della pianta, sia in piena terra che in vaso.

Per irrigare le piante aromatiche con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotare il tubo di una pistola multifunzione con getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua. 

La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità e bagnando alla base o sul terreno, senza bagnare le foglie delle piante. Si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).

Per le piante aromatiche in terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore elettronico, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.

Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale per le piante aromatiche in vaso è  il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.

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